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8.6 La strategia di aggregazione: creazione di studi associati, fusioni e acquisizioni di studi esistenti

Ritratto di IFAC

Una possibile strategia di successione consiste nell’unirsi ad altri ed ingrandirsi: in questo modo lo studio acquista maggiore interesse per un eventuale “investitore” e il professionista si assicura che qualcuno possa subentrare e rilevare la sua attività. Le soluzioni possibili, sotto il profilo della struttura organizzativa, sono diverse [NdT: precisiamo che alcune delle soluzioni qui esposte potrebbero non essere percorribili nell’ordinamento italiano]:
1. Lo studio associato (associazione professionale)
Due o più professionisti gestiscono in comune un’attività professionale nella prospettiva di generare profitti, organizzata in base ad una serie di regole: proprietà congiunta dello studio, partecipazione agli utili lordi, condivisione di profitti e perdite, esercizio dei diritti degli associati. Uno degli aspetti problematici dell’associazione professionale è che tutti gli associati sono responsabili individualmente e in solido, ovviamente entro i limiti prescritti dalla normativa nazionale o dai regolamenti professionali.
2. Lo studio aggregato
In questo caso, uno studio di maggiori dimensioni rileva un certo numero di studi più piccoli e li riunisce in un’unica, grande struttura, al fine di realizzare una maggiore efficienza operativa e risparmiare sui costi. Generalmente il corrispettivo per l’acquisizione degli studi minori è solo parzialmente di natura monetaria, mentre la parte restante è costituita da un certo numero di quote azionarie dello studio aggregato. Tali quote vengono generalmente mantenute in deposito cauzionale e non possono essere cedute prima che sia trascorso un periodo di tempo prestabilito. Gli studi che effettuano l’aggregazione generalmente sono organizzati sotto forma di società di capitali, con investitori esterni, un consiglio d’amministrazione, un amministratore delegato e una squadra di management strutturato.
3. La fusione con un altro studio
Questa struttura nasce da due studi che si uniscono per formare un solo studio di maggiori dimensioni. Questa soluzione dà risultati migliori quando gli studi originari hanno dimensioni analoghe, altrimenti l’operazione assume i connotati dell’acquisizione. Generalmente la quota di studio spettante a ciascun associato è proporzionale al valore del fatturato portato “in eredità” dall’associato in questione.
Come si può notare tutte queste strutture presentano una caratteristica comune, in quanto nascono tutte dall’unione di studi e strutture preesistenti. Va rilevato che i problemi posti dalla condivisione del lavoro con altri nell’ambito di una struttura condivisa sono completamente diversi dai problemi legati alla vendita di uno studio o di un portafoglio di clienti, di cui si parlerà in seguito. Le tre opzioni di aggregazione proposte, d’altro canto, presentano un gran numero di problematiche comuni, sulle quali sarà necessario riflettere prima di prendere una decisione definitiva.

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